(Nonostante una vicenda di morte scelgo una foto di vita e resurrezione...la gioia dei nostri ragazzi per le strade)
Nella notte tra martedi 27 e mercoledi 28 agosto nella prigione di Am Sinene
a N’Djamena 5 detenuti sono morti asfissiati in stanze strettisssime dove
passano la notte, meglio cercano di sopravvivere. In stanzette di 4 metri per
4, senza finestre, si contendono il suolo anche fino a 65-70 persone. In un
carcere da massimo 500 posti vivono più di 1500 persone!
La notte, anche ora in
stagione delle piogge, fa caldo e non circola aria. I detenuti passano la notte
per lo più in piedi oppure seduti come possono uno sopra all’altro. Solo le
persone più anziane sono lasciate riposare per qualche ora sdraiate a terra. Pochi
privilegiati possono dormire all’aperto sotto la tettoia in lamiera che abbiamo
costruito insieme con la comunità cristiana.
Me lo raccontano i prigionieri stessi
affranti dal dolore poche ore fa, quando, come al solito, di sabato, mi reco in
carcere per le visite, l’ascolto e la celebrazione dell’Eucarestia. Ne sono
testimoni suor Assunta, missionaria spagnola del Sacro Cuore, Suor Marceline,
ciadiana, e Venance, novizio comboniano originario del Benin. Decidiamo di
contattare la Lega Ciadiana dei diritti dell’uomo e portarla in carcere.
Parleremo con le autorità. Dobbiamo smuovere le acque. Tutto questo é indegno!
La sofferenza di questa gente urla a Dio e all’umanità il desiderio di vita
contro ogni oppressione e schiavitù.
Il grido arriva dritto alle nostre
coscienze addormentate e narcotizzate...come faremo stanotte a dormire in pace?
Comunicato alla Misna (www.misna.org) di sabato 31 agosto 2013
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