lunedì 27 maggio 2019

E' possibile solo...

E' possibile soltanto vivere da umani sulla terra. Tra bandiere colorate, canti, poesie e danze dal mondo, piatti tipici da ogni angolo della terra...volti che si incrociano e si abbracciano. Di tutte religioni, culture, colori della pelle.

Sabato sera in Piazza Garibaldi a Parma nella serata " E' piu' bello insieme" e ieri, domenica elettorale, a villa Buri a Verona nella festa dei Popoli.

Non ci fa paura la vittoria elettorale dei fascisti. Non ci fa paura questo odio dilagante. Siamo in piedi per resistere. Nella nonviolenza. Senza rinunciare al sogno collettivo di cambiare il mondo...

Determinati ora e sempre piu' che mai. Perche' l'ultima parola non l avra' l'odio e la paura. Saranno sempre e soltanto coraggio e vita...

mercoledì 22 maggio 2019

Genocidio programmato



Un progetto chiaro e preciso. Sterminare il popolo Nande, all'est della Repubblica democratica del Congo con le armi del massacro sistematico e dell'utilizzo dell'ebola straripante che ha fatto più di mille duecento morti dall'agosto dell'anno scorso. Per occupare terre e prenderne i minerali che finiscono nelle nostre tasche.

Non ne parla quasi nessuno. Chi ci vive chiede di rompere il silenzio assordante. Sono anni che nella zona dei grandi laghi si rubano le materie prime sotto gli occhi della povera gente. 86 multinazionali fanno il bello e cattivo tempo. Stati a loro servizio inginocchiati al dio profitto.

Chi porta nel cuore le Afriche non può tacere!

martedì 21 maggio 2019

Dall' immaginario all'orizzonte

Serata a Parma con Tarek fratello eritreo e Raffaele vecchio amico di Nigrizia. Organizza Parma per gli altri con il Comune nella rassegna "Sguardi d'oltre mare". Per vivere la cooperazione internazionale con un altro spessore.
Tre passaggi fondamentali per cambiare passo:
1. Dall'immaginario dell'Africa utensile della storia a orizzonte di soggetto capace di trasformare la realta. Come le donne sudanesi e i giovani algerini che hanno fattk la rivoluzione.
2. Dall'immaginario della fretta all orizzonte del restare con lentezza per cogliere a fondo l altro nella sua cultura, lingua, tradizioni
3. Dall'immaginario dell'insegnare all'orizzonte di imparare insieme nella reciprocita'. Come insegna Paulo Freire

Per questo cambio di passo e' urgente una spiritualita della liberazione. " Solo il volto degli impoveriti ci salvera'"

domenica 12 maggio 2019

Le mie pecore ascoltano la mia voce...

Gv 10,27-30
Pecore, non pecoroni. Gente che ha una testa per andare a fondo. E spesso oltre...
Gesu' di Nazaret ci vuole liberi pensatori. E liberi camminatori.
Ma chi ascolta davvero la Parola vive ad un altro passo. Il passo del Vangelo e della missione. Che si fanno vita autentica in noi e in chi incontriamo sulla strada.

Oggi messa fuori Verona all'incontro della gente. Poi pranzo con amici messicani. Infine presentazione del libro "Il vento ha scritto la mia storia" di Benjamin, rifugiato curdo che e' approdato in Italia dopo un calvario pazzesco.

A seguire sociodramma sul tema dei pregiudizi contro gli stranieri...quanto ne siamo ancora carichi!

Il cammino continua. Ora missione Nigrizia...per riportare rivista e passione sulla strada...ascoltando la sua voce...

giovedì 9 maggio 2019

Il pane che io daro' e' la mia carne...

Gv 6,44-51
Il linguaggio di Gesu' si fa complicato. Alla fine del capitolo 6 di Giovanni molti discepoli rinunciano (v.66).
Ora quel pane di cui ha parlato e' simbolo di Lui. Della sua carne. Della sua indole umana. Pane e carne che si danno. Non si trattengono.

Dura da capire. Perche' chi capisce ne e' coinvolto. Non puo' che seguirne l'esempio. E vivere una vita eucaristica. Completamente offerta.

Quel pane e quella carne sono presenti oggi tra le vene aperte di questa nostra societa'. Penso ai fratelli e sorelle rom rifiutanti da tanti. Ai migranti in cammino in qualche angolo di mondo. Ai sudanesi che attendono un governo nuovo...ai congolesi che vogliono verita...J palestinesi che chiedono dignita'....a tutti coloro che portano in cuore un sogno e non riescono a realizzarlo. Carne viva che soffre, lotta e spera...

martedì 7 maggio 2019

Io sono il pane della vita...

Gesu' di Nazaret alimenta vita in chi lo incontra sulla strada. Si fa mangiare. Pane spezzato. Cibo che ci interpella a fare altrettanto. Fare della nostra vita un regalo agli altri. Sentirci responsabili della felicita' degli altri. Essere pane tenero e appassionato della vita e della giustizia. Pane che si informa perche' ha a cuore l'umanita'. Non pane duro. Come dice papa Francesco nella sua omelia di oggi a Skopje in Macedonia:

" Ci siamo abituati a mangiare il pane duro della disinformazione e siamo finiti prigionieri del discredito, delle etichette e dell'infamia. Abbiamo finito per abbeverarci di indifferenza e di insensibilita'. Ci siamo nutriti con sogni di splendore e grandezza e abbiamo finito per mangiare distrazione, chiusura e solitudine. Ci siamo ingozzati di connessioni e abbiamo perso il gusto della fraternita' ".




lunedì 6 maggio 2019

Alla ricerca di Gesu'...

Gv 6,22-29

Gesu' di Nazaret non fa magie. Fa gesti e segni che restano nel cuore. Come quello di appassionare alla condivisione. Cosi' c'e' pane per tutti. E oggi 821 milioni di persone sulla terra fanno fatica a mangiare con dignita'.

La gente che lo cerca e' interessata ad avere. Non ad essere di piu'. In loro non c'e' la gratuita' della ricerca del cibo che rimane. Ovvero Gesu' e la sua Parola. C'e' la convenienza di quello che svanisce.

In un mondo che sempre piu' non fa niente per niente, Gesu' invita a concentrasi sull'essenziale che resiste.

Ho cercato anch'io il Padre e Madre di tutti nel cammino di Santiago. L'ho sentito presente che camminava a fianco. Piu' la relazione con Lui si intensificava e piu' andavo in profondita' di me stesso, della relazione con il creato e con i fratelli e sorelle. Questo ho condiviso oggi con i fratelli comboniani qui a Verona durante la celebrazione.

Un nuovo cammino si apre all'orizzonte...nel segno della ricerca di Dio. Pellegrino per le strade d'Italia e d'Europa...

venerdì 3 maggio 2019

Io sono la via, la verita', la vita...

Gv 14,6-14
" Tutti nasciamo come originali. Ma molti moriamo come fotocopie". (Carlo Acutis)

Nel lungo discorso d'addio Gesu'di Nazaret saluta i suoi rivelando in profondita' chi e' davvero.
1. Via: Si identifica con la strada. Verso il Padre e verso il Regno della fratellanza universale. Ci invita ad essere in cammino. A farci strada per gli altri. A lasciare che la nostra vita diventi itinerario di liberta'. Sempre in cammino. Sempre in ricerca.
2. Verita': Non ha verita' ma e' verita'. Cioe' relazione con il Padre e con noi. Verita' in cammino e non definita una volta per tutte. Verita' che ha bisogno delle verita' degli altri, come diceva il nostro fratello martire in Algeria, Pierre Claverie.
3. Vita: non solo ha la missione di portare vita e vita piena (Gv 10,10) ma e' lui stesso quella missione. Papa Francesco ci ricorda spesso che noi siamo una missione. La nostra vita e' missione. Missione di essere vita con gli altri, specialmente i piu' poveri e abbandonati. Contagiare e comunicare speranza, gioia vera, passione straripante, voglia di vivere, positivita', a chi incontriamo sulla strada...


giovedì 2 maggio 2019

Senza misura da' lo Spirito...

Gv 3,31-36
La misura del Dio di Gesu' e' il non aver misura. Il suo calcolo non fare calcoli. Il suo limite non possedere limiti.
Nell'amore vero non ci sono frontiere.
Giovanni Battista che presenta Gesu' nel Vangelo di oggi ha capito qualcosa di molto importante del Dio che prova a seguire. Che il suo amore e' davvero infinito. Come il suo perdono e la sua tenerezza. Per questo dice che Gesu' da' lo Spirito senza misura. E lo Spirito e' proprio la capacita' di amore di Dio. Quello che ci serve per vivere in liberta'.

Ma Giovanni ha ancora tanta strada da fare. Come tutti noi. Nel Vangelo di oggi dice che chi non si affida a Gesu' vedra' restare si di lui l'ira di Dio...no! Dio ama soltanto. Non e' capace di fare altrimenti. Non prova ira. C'e' solo nella testa di Giovanni e spesso anche in noi. Robe da primo Testamento e della nostra adolescenza spirituale. Chi lo incontra davvero sperimenta un'amore cosi' grande che sembra di impazzire di gioia! La gioia che da' gusto alla vita...

Si! Sono arrivato a Santiago. Ma sono ancora molto lontano da Lui, da me stesso, dai fratelli e sorelle piu' poveri e abbandonati.
Quindi ancora e sempre sulla strada. Ecco perche' mantengo accesa la fiamma della Parola giorno dopo giorno.
Camminando sempre con gli ultimi. In questi giorni in modo particolare con Claudia pellegrina venezuelana e il suo popolo martoriato. Chiedendo davvero al Padre e Madre di tutti la pace per il Venezuela, fondata sulla giustizia e sulla verita'.

Questa mattina con Giovanni, Sara, Chiara e Betta ci siamo riuniti in areoporto a Santiago sempre e ancora attorno alla Parola. Chiedendo lo Spirito senza misura...
Spirito che ci mantiene uniti, in strada, a piedi nudi a contatto con la terra, solidali con gli impoveriti, aperti alle sorprese di Dio. Pellegrini sempre sulle strade del mondo...

mercoledì 1 maggio 2019

Stette sulla riva...

Gesu' resta sulla riva alle prime luci dell'alba. Capitolo 21 di Giovanni. Quando i suoi amici, delusi, se ne tornano al mestiere di sempre, Lui fa il passo. Si presenta e propone l'alternativa. Osare cambiare direzione di pesca. Che poi e' la direzione della vita. Quando davvero cambiamo con convinzione e passione allora assaporiamo i frutti. E' nella crisi nera che Lui interviene. A noi di riconoscerlo.

Cammino nel profondo buio e chiedo al Padre e Madre di tutti di farsi presente e risorto al fianco. Senza troppo attendere una voce mi chiama da dietro:" Filippo!". Non ci credo! E' Greta, il mio angelo nel cammino. Gia' mi aveva sostenuto e curato durante la crisi al tendine sotto la pioggia e ora si fa viva ancora. Proprio lei che non camminava mai nell'oscurita'. Camminando mi racconta di come prima del cammino si sentiva morta e ora sente vibrare la gioia di vivere!  Testimonianza molto bella di Gesu' risorto presente in lei. Cosi' lo sperimento risorto. In lei e in me.

Arrivo verso le 13, da solo, a Santiago. Vedo la cattedrale da lontano e piango di gioia...risento dentro quanti chilometri amati e sofferti, il tendine a pezzi, le persone incontrate...
Quando arrivo sulla piazza della cattedrale resto a lungo in ginocchio a ringraziare. Rimedito il salmo 84 col quale ero partito. La testa a picco sulla piccola Bibbia.
Poi a piedi nudi rimango sdraiato a lungo contemplando la cattedrale e abbracciando gli amici pellegrini che arrivano. Momenti che restano nella mia e nostra storia.
La sensazione profonda che sono arrivato al punto di partenza e che il cammino continua. Nella vita e nella ricerca del Padre.
Del resto non era importante arrivare a Santiago. Ma a Lui. E attraverso Lui a me stesso e ai fratelli e sorelle. Credo in piccola parte di esserci riuscito.
Ho respirato liberta' e provero' a lottare per questa nel nuovo servizio che mi e' stato chiesto.

Con l'unica certezza che si riparte da Santiago profondamente rivoluzionati.
Il cammino e' dentro ed e' per sempre. Non e' fatto di km. E' fatto di essenzialita', umanita', umilta'. Verso la direzione unica dell'amore fino in fondo...