Lettera a Lele Ramin a 30 anni dal martirio...Lele vive
Lele!
Fratello e amico nel cammino, ciao!
La
tua passione travolgente per Gesù di Nazaret, il Vangelo e i
poveri continuano ad accompagnarmi alle porte del deserto, qui al
nord-est del Ciad. Sono passati 30 anni da quel giorno, il 24 luglio 1985…a
quel tempo ero un ragazzino di 12 anni con il testa il pallone e poco più…ma
già la tua e nostra passione per la giustizia cominciava a bruciare dentro…
Tu sei più che mai vivo, fratello,
e cammini sulle mie e sulle tante gambe di chi ti ha incontrato sulla
strada…penso a Teresa, Elianna, Lorenzo e tantissimi altri!
Ti
ho incontrato la prima volta nel volto di tuo fratello Fabiano e nel sorriso dI
Cris, i tuoi “custodi” che il giorno della mia ordinazione e dell’indipendenza
del Sud Sudan mi hanno prestato i loro piedi per rinfrescarli con acqua e
profumarli…sono i tuoi piedi Lele, quelli di chi lotta, non si arrende e vuole
andare avanti nonostante tutto…i nostri piedi, quelli di Gesù di Nazaret, da
lavare, accarezzare…per rimettersi in cammino sempre…
Ti
ho sentito nella voce di tanti giovani che non ci stanno ad accontentarsi al
sistema che uccide, che provoca i terrorismi, che alza il divario incredibile
tra ricchi e poveri sulla terra! E i guasti del pianeta si vedono qui dove il
deserto avanza, manca acqua per vivere, si fa la guerra per la terra! E si
producono sfollati, noi ne abbiamo ancora 300.000 dal Darfur da ormai più di 10
anni! Senza che nessuno più ne parli! Chi si ricorda oggi del Darfur? Chi parla
più del Mali o del Sud Sudan? E il Centrafrica? Molti non sanno neanche che è
un paese, che c’è gente che ci vive…qualcuno pensa ancora che sia una zona più
o meno non ben delimitata verso il centro dell’Afraica…anche gente colta Lele
te lo assicuro! Ma non gliene frega perché interessa solo e fa paura l’Ebola…
magari perché ne può riprodurre a fianco a casa i danni…il resto se non mi
tocca che me ne frega? Ne sa qualcosa Elisa del gruppo dei giovani modenesi che
sono venuti a trovarmi quest’estate..ho parlato loro di te, ti abbiamo
ricordato…al ritorno è stata bloccata ad Istambul una settimana perché tutti
avevano paura dell’Ebola..invece solo un po’ di febbre, un attacco di malaria
quella che fa così paura vista da lì…a nord…ma tu sei a sud Lele, scusami, sei
al fianco di tutti i “sud”del mondo…e oggi qui ti batti con noi a fianco dei
rifugiati, della gente del sud che è “fuori sede” al nord in terra musulmana,
dei ragazzi-bouviers, i piccoli pastori…qui ci aiuti a incontrarci con i
musulmani, a “creare primavera” con
loro, come ami tu esprimerti…chi lo sa, caro Lele, che Youssuf e Mohammad mi
hanno invitato a prendere un the sulla strada a Oum Hadjer senza neanche
conoscermi? Chi lo sa che Ousmane è venuto a portarci una tazza di latte di
cammello appena munto a me e ai giovani di Parma la mattina presto mentre
pregavamo le lodi al Dio della vita a fianco di un campo nomadi? Chi lo sa che
Souade ha invitato a casa sua tutti i giovani italiani e ciadiani per
conoscerci e parlare di islam, donne, libertà? Chi lo sa che Ahmat Abdelkerim,
noto imam di Abéché, mi sta insegnando ogni mattina l’arabo letterario? Chi lo
sa che madame Hajje confida in noi per mandare a scuola i suoi figli e scrivere
un progetto per il gruppo delle donne vedove di cui è presidente? Dobbiamo
farle sapere queste cosa al mondo di oggi Lele! Altrimenti si sente solo che
tagliano teste agli occidentali in Iraq, che bombardano in Siria!
Dobbiamo
tornare Lele a riseminare speranza in un mondo che vogliamo radicalmente
diverso..dobbiamo tornare a vivere sognando come ci hai sempre detto! E allora
sotto, non c’è tempo da perdere: abbiamo il Foyer dei giovani, il centro
culturale da rimettere in sesto, le comunità cristiane ci aspettano per le
visite..domani Tine al confine con Darfur…comunità bellissima che ha resistito
per 6 anni senza visita di un prete! Poi Bahai dove i cristiani sono solo 9
dentro all’oceano musulmano ma resitono (dove due o tre sono riuniti nel mio
nome…), poi Am-Jarass la città del presidente megalomane che vuole fare di un villaggetto
nel deserto la nuova capitale…tentazione di grandezza anche per la comunità
cristiana che vuole farsi costruire una megachiesa…ma non ci sarà una terza
possibilità: o i soldi o il Vangelo! Poi abbiamo l’Assemblea generale con tutti
i rappresentanti delle comunità…il primo evento di questo tipo per noi…padre
Gerrry, gesuita che lavora con i rifugiati ci aiuterà nel ritiro e poi ci
confronteremo, Lele, anche duramente se serve ma con il desiderio di camminare
insieme…poi l’inizio della cellula Caritas con il lavoro da fare in prigione,
malati di Aids, famiglie in difficoltà, donne musulmane con handicaps, vedove,
bambini di strada…poi vogliamo aprire una transmissione in radio per far posto
al Vangelo in terra d’Islam..imporlo? Ci insegni tu Lele che si propone
qualcosa di così bello come la Bella Notizia! Mai imposta, mai gridata…sempre
proposta, con franchezza, audacia e decisione..anche coraggio ma senza
violenza, superbia, senza sentirci migliori…poi finalmente la Comissione
Giustizia – Pace – Islam che vuole lavorare per l’incontro e l’indagine sui
problemi veri del nostro paese e della nostra terra…senza paura! Poi la
formazione biblica, il lavoro con i giovani, la fine dei lavori per l’hangar,
il capannone all’aperto che sarà chiesa, ma anche luogo di concerti, feste,
riunioni…uno spazio per sertirsi “a casa”…può bastare Lele? Ci dirai tu la
strada perché è certo che sarà dietro il Galileo e allora andremo bene e
sicuri…chiedendo perdono ad ogni passo falso, ricominciando, rialzandoci dopo
le cadute, puntando all’essenziale, con il divieto di scoraggiarci! Qui non si
può, sempre avanti e sempre oltre!
Il
programma di fondo? La tua frase, Lele, la più bella che ancora mi fa venire i
brividi mentre scrivo: “La mia vita vi appartiene, vi
appartenga anche la mia morte!”…così è la missione, questione di
appartenenza ad un popolo…vita e morte per loro, fino in fondo?
Il
segno che ci accompagna? Il tuo più bello Lele, la tua più vera risposta ad
ogni difficoltà, scontro, delusione, un abbraccio!
Ciao Lele, fratello nel
cammino…dai la tua carica a Cris adesso e a tutti coloro che lottano per andare
avanti, per un mondo migliore, per la fame e sete di giustizia appassionati con
cui ci hai contagiato!
Portaci al cuore di
Dio, al tuo cuore…non credo ci sia differenza…
Tuo sempre
Fratello e amico nel cammino
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