Chi ama non trattiene. Lascia libero. Il Dio della vita non ci tiene legati. Se vogliamo fare la nostra vita ci lascia partire.
E cosi' il Risorto nell'incontro con Maria di Magdala chiede di non essere trattenuto. Perche' chi vuol trattenere vuol possedere. E il possesso non va daccordo col Dio di Gesu'. Dio del dare e non dell'avere. Del condividere e non dell'accumulare.
Non si possiede Dio, lo si cerca sempre. E se si trova lo si cerca ancora. Non ci appartiene. Semmai noi apparteniamo a Lui.
Maria capisce e corre come missionaria ad annunciare ai suoi fratelli e sorelle che ha fatto esperienza del Risorto. Ecco la missione: narrare agli altri l'incontro profondo col Padre e Madre di tutti. O come diceva Tonino Bello:" Il missionario e' un mendicante che ha trovato pane e va a dire agli altri dove l'ha trovato".
Camminiamo a lungo nel bosco con Chiara, Elisabetta, Giovanni e Sara. A tratti in silenzio per meditare. A tratti raccontandoci la vita in profondita'. Piu' i racconti si fanno profondi e piu' lasciano il segno. Tanti racconti del nostro passato ci ricordano il passaggio di Dio nella nostra vita. Anche questo e' il cammino. Sull'erba mangiamo pane, pomodori e frutta. Ci concediamo una birra dopo 25 km di camminata. Poi ostello, doccia, riposo. La messa alle 19 con benedizione dei pellegrini. Quindi cena preparata da noi con spaghetti al tonno e insalata.
Alla messa il parroco mi invita a dire una parola ai pellegrini molto numerosi. In inglese e spagnolo condivido loro che come Gesu' nel Vangelo di oggi invita Nicodemo a rinascere dall'alto (Gv 3) cosi' anche il cammino ci chiama ad essere persone nuove. Alla fine del cammino c'e' un altra persona che vuole dare un cambio di passo radicale alla sua vita. E poi a dirla tutta non c'e' la fine del cammino. Proprio come per la vita, non c'e' la fine. C'e' un nuovo inizio. Talmente bello e appassionante che neanche la morte puo' interrompere...
E cosi' il Risorto nell'incontro con Maria di Magdala chiede di non essere trattenuto. Perche' chi vuol trattenere vuol possedere. E il possesso non va daccordo col Dio di Gesu'. Dio del dare e non dell'avere. Del condividere e non dell'accumulare.
Non si possiede Dio, lo si cerca sempre. E se si trova lo si cerca ancora. Non ci appartiene. Semmai noi apparteniamo a Lui.
Maria capisce e corre come missionaria ad annunciare ai suoi fratelli e sorelle che ha fatto esperienza del Risorto. Ecco la missione: narrare agli altri l'incontro profondo col Padre e Madre di tutti. O come diceva Tonino Bello:" Il missionario e' un mendicante che ha trovato pane e va a dire agli altri dove l'ha trovato".
Camminiamo a lungo nel bosco con Chiara, Elisabetta, Giovanni e Sara. A tratti in silenzio per meditare. A tratti raccontandoci la vita in profondita'. Piu' i racconti si fanno profondi e piu' lasciano il segno. Tanti racconti del nostro passato ci ricordano il passaggio di Dio nella nostra vita. Anche questo e' il cammino. Sull'erba mangiamo pane, pomodori e frutta. Ci concediamo una birra dopo 25 km di camminata. Poi ostello, doccia, riposo. La messa alle 19 con benedizione dei pellegrini. Quindi cena preparata da noi con spaghetti al tonno e insalata.
Alla messa il parroco mi invita a dire una parola ai pellegrini molto numerosi. In inglese e spagnolo condivido loro che come Gesu' nel Vangelo di oggi invita Nicodemo a rinascere dall'alto (Gv 3) cosi' anche il cammino ci chiama ad essere persone nuove. Alla fine del cammino c'e' un altra persona che vuole dare un cambio di passo radicale alla sua vita. E poi a dirla tutta non c'e' la fine del cammino. Proprio come per la vita, non c'e' la fine. C'e' un nuovo inizio. Talmente bello e appassionante che neanche la morte puo' interrompere...