Mentre nel mondo si combatte e ci si divide sempre più
qualcosa di nuovo cresce nella piccola Tine, in arabo “fango”, al confine col
Darfur.
Mentre
arrivano notizie terribili dalla Nigeria dove il villaggio di Baga è stato
completamente distrutto con un sacco di morti e tanti sfollati che hanno
raggiunto il Ciad attraverso il lago, qualcosa di così normale avviene nella
notte di Natale.
Mentre nel
mondo arrivano notizie di attentati in Francia, di provocazioni pesanti (Io non
sono certo Charlie!), di risposte criminali qualcosa di bello succede tra
musulmani e cristiani alle frontiere del mondo.
Qui dove
nessuno o quasi se ne frega di questa gente (il petrolio è a sud) il 24
dicembre arrivo con un equipe di una sorella indiana, Nisha, e due giovani
laici, al villaggio di Tine dove ci aspetta la comunità cristiana per celebrare
il Natale. Prima della celebrazione andiamo a trovare l’imam della grande
moschea che già avevo conosciuto come un uomo molto aperto e semplice. IL suo
nome: Adam Abdallah Moussa. Ci accoglie con grande gioia. Parliamo in arabo
tutto il tempo e beviamo insieme il the. Ci fa delle domande sul cristianesimo
senza mai entrare in polemica. Ci mostra il Corano e tutti i suoi libri. Per
rispondergli a certe domande facciamo ricorso alla sua Bibbia in arabo che la
comunità cristiana di Tine gli ha regalato. Scherza con Suor Nisha dicendole
che la prenderà come quarta moglie. Poi insiste che restiamo perché in cucina
stanno preparando la carne per noi. Siamo di fretta però perché la gente ci
aspetta per la Messa…e allora ecco la proposta. Torniamo dopo! Così andiamo a
celebrare con una gioia enorme la Messa della veglia, verso le 18. I canti e le
danze invadono la piccola cappellina di Tine. Alle 20.30 torniamo dall’imam. Ci
sediamo sulla stuoia e via che attacchiamo la carne assieme con le mani. Lui è felicissimo..mi
invita a venire da lui nel periodo del Ramadam per accelerare con l’arabo
letterario. Colgo la palla al balzo e già mi sto organizzando. Nisha è felicissima,
Pierre e Gael non ci credono e anche Ange, il responsabile della comunità
cristiana è soddisfatto. Un Natale così non lo avevamo ancora fatto.
Ci salutiamo
e ci abbracciamo dandoci appuntamento a presto…sperando che tanti altri nel
mondo possano celebrarlo così…
Mentre il
mondo si incattivisce sempre più in un piccolo angolo remoto del mondo qualcosa
di nuovo si prepara…
Ma Dio non
aveva forse fatto così un giorno cominciando dalla Galilea delle genti?
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