venerdì 27 marzo 2020

Nasce Elikya, la speranza del Vangelo senza confini




In questi tempi così duri, di chiusure durissime, di dolore e di morte é fondamentale riprendere in mano la Parola di speranza che viene dal Vangelo. Parola che rigenera vita dentro questa storia incerta e buia. Giorno dopo giorno il Vangelo missionario entra nelle case…

Cominciano i Missionari Comboniani, ma le porte sono apertissime a tutti e tutte coloro  vogliono contagiare gli altri e le altre con la forza della speranza che viene dalla Parola!

giovedì 26 marzo 2020

Tornando alla Parola...


Sento in profondità che in questi tempi durissimi di angoscia e paura tornare alla Parola scalda il cuore, ridà fiato al cammino e rinsalda la speranza.

Perché dove tutto diventa incerto, frammentato, liquido serve una stella polare, una direzione nella notte. Da vedere e seguire. Come il profeta Geremia che nell'inverno del suo popolo e della sua storia vede un ramo di mandorlo (Ger 1,11). Non tutti sanno vedere l'orizzonte della speranza. E di questa gente c'é un bisogno immenso. Dei visionari squilibrati quanto a passione del vivere, lottare, e se serve, morire. Urgono contemplativi sulle strade del mondo. Che sanno riconoscere Dio e la sua Parola in azione.

Una Parola che vede oltre, che reinnesta speranza, che davvero convince che la vita é per sempre se spesa per la causa della giustizia con gli impoveriti della terra.

Rileggendo i primi capitoli della Genesi riscopro come l'origine della paura é la non accettazione della nostra fragilità, piccolezza, limite. La nudità in linguaggio biblico. Se non accogliamo che siamo un soffio che passa avremo sempre paura. "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Gen 3,10

Se riconosciamo invece che non siamo cratore ma creature allora sarà bello e coraggioso tuffarci nella vita con passione e coraggio. Liberi anche se chiusi in casa. Di passaggio sulla terra. Senza neanche la paura di morire. Anzi con la felicità di morire nel Signore: "Felici coloro che muoiono nel Signore" (Ap 14,13)



sabato 14 marzo 2020

Acqua, Dio, Cibo: quei tre sconosciuti che cambiano il mondo



 Commento a Gv 4,5-42

Ai pozzi all’est del Ciad sono le donne a sudare. Per tirare la corda dei secchi pieni di acqua da caricare sui dorsi degli asini. Fatiche immense per cercare e alimentare vita. In nome dei figli e della famiglia da portare avanti.

Anche un uomo ebreo cerca vita nell’ora più calda del giorno. E incontra una donna di un'altra cultura. Popoli che si intersecano e provano a innescare la speranza di un mondo che vive la convivialità delle differenze. Entrano in dialogo, cosa non scontata per persone di diverso sesso e etnia. Anche in Ciad.

L’uomo originario della Galilea parla alla donna di un acqua speciale che lei non conosce. Un acqua che dà forza e coraggio nel cammino della vita. Non per un solo sorso o attimo. Ma per sempre. Un acqua viva. Così viva che anche la morte, il passaggio ultimo, non può arrestare. Un acqua che, conosciuta, non fa più cercare altra linfa per andare avanti. Basta quella. Il senso vero dello stare al mondo, dell’abitare questo pianeta che si sta ammalando e chiudendo. Quella forza vitale per cui, per dirla alla Martin Luther King, vale la pena vivere e, se serve, anche morire. In altre parole, l’Amore. Che niente, neanche una pandemia, possono distruggere.

Acqua che rimanda all’infinito, ad un oltre che ci sorpassa. Che non conosciamo, come dice l’ebreo. E che non è da adorare in un luogo particolare ma da riconoscere presente dappertutto. Nei volti degli ultimi, degli scartati. E dei tantissimi che fanno causa comune con loro. In Ciad i nostri responsabili di comunità che si spendono con passione per vivere in zone durissime al ritmo del Vangelo. Eccolo in azione, il radicalmente Altro che cammina sulle gambe umane seminando speranza, gioia, coraggio e giustizia, vicinanza ai poveri. Perché come diceva Geremia profeta: “Conoscermi non è forse praticare il diritto e la giustizia, tutelare la causa del povero?” (Ger 22,16)

Non solo acqua e infinito che non si conoscono. Anche cibo. L’ebreo infatti parlando agli amici che lo seguono indica un cibo particolare, di cui non hanno esperienza. Il pane dell’Eucarestia, una vita spezzata con gli impoveriti della terra. Come l’uomo ebreo che poco dopo si definirà lui stesso il pane della vita (Gv 6,48). Fino ad allora avevano vissuto per sé. Ora sono chiamati a vivere per gli altri. Un ribaltamento di prospettiva, un orizzonte che non conoscevano. Ma che riserva la sorpresa finale del mietere. Il raccogliere frutti di giustizia che altri hanno seminato. All’est del Ciad la bellezza di vedere cristiani e musulmani insieme per costruire dal basso una prospettiva diversa di vita. Dove culture e religioni diverse si incontrano, dialogano, imparano l’una dall’altra. Il sogno di Dio. Il Regno. La Terra Senza Mali dei popoli dell’Amazzonia.

Questi tempi del Corona virus che impaurisce e isola possono farci mietere nel mondo la miccia della rivoluzione spirituale che ridà una scossa all’umanità. Tornare all’essenziale per vivere. Fare esperienza di Dio, incontrarlo, lasciarci amare in profondità. Dargli la possibilità di parlarci al cuore. Di vivere dentro noi! Come acqua viva, Spirito e verità, cibo di cui abbiamo fame e sete disperate! 

Credo che solo ripartendo da questo incontro l’umanità si rialzerà. Non importa che quel Dio sia quello di Abramo, di Gesù, di Maometto o delle altre grandi tradizioni spirituali del mondo. Basta solo un sorso di quell’acqua cosmica, un frammento di quel cibo universale per dissetare e sfamare per sempre l’anelito di vita intensa e indistruttibile che ancora batte, come sogno, dentro ognuno e ognuna di noi.

mercoledì 1 gennaio 2020

Fuori di testa!

Un tempo di crisi integrale ha bisogno di cambiamento integrale.
Crisi vuol dire essere in transizione, da una sponda all'altra del fiume. Stare in mezzo quando ancora non si vede la meta. Dove servono creativita' e passione.
Ritorno all'essenziale. Alla sorgente
Per passare all'altra riva servono dei fuori di testa, squilibrati della passione.
Dei mistici capaci di intravedere Dio e il suo sogno dentro la storia.
Per viverlo sulla pelle e narrarlo a chi si incontra.
Allora sara' buona notizia per gli impoveriti, per Madre terra, per le periferie del mondo.
Allora sara' un buon 2020 di svolta!

martedì 8 ottobre 2019

Lele d'Amazzonia

Sei dentro al Sinodo per ispirare Francesco con i padri e le madri sinodali.
Sei con noi Lele attraverso la voce di tuo fratello Antonio, il tuo compagno di cammino Giovanni, la tua amica Antonietta, il vescovo Roque, il tuo parroco Franco.
E la voce di tanti indigeni che la Chiesa vuole finalmente ascoltare.
Perche' la.novita' dello Spirito arriva dalle periferie della storia.
Grazie perche' ci siamo presi per mano nel nome di Gesu' di Nazaret e nel tuo nome.
Ci siamo tolti le scarpe come segno di calpestare una terra sacra.
Abbiamo baciato la tua maglietta insanguinata.
Avanti sempre companero Lele!

sabato 5 ottobre 2019

Ama terra, acqua, popolo, Dio...Amazzonia!

Vangelo ribelle sulle strade del mondo

Che meraviglia questa sera la veglia di preghiera con gli indigeni dell'Amazzonia in preparazione al Sinodo.
Nella chiesa della Transpuntina a Roma sono risuonati i canti degli indigeni e i suoni della foresta, i sogni e le lotte delle comunita' indigene che sperano un futuro radicalemente diverso. Dove si rispettano persone, acqua, terre dell'Amazzonia.

Abbiamo ascoltato le parole dei martiri della terra e della giustizia... Doroty Stang, Lele Ramin, Chico Mendez.
Poi le parole profetiche di padre Pedro Barreto vescovo della terra sacra del Peru' e suor Laura Vacuna minacciata di morte in Amazzonia.

Abbiamo toccato con mano il Dio degli indigeni, dal volto indigeno. Dio delle vittime e degli ultimi..degli scarti della terra minacciata al suo polmone principale.
Il Dio schierato con i piu' deboli che sono un tutt' uno con la natura. Fratelli e sorelle indigeni che sono terra, acqua, foresta.

Per essere seguaci di Gesu di Nazatet oggi nel mondo ci vogliono dei fuori di testa.
Ribelli al sistema economico che uccide. Ma anche ribelli contro lo sfruttamento di madre terra per costruire un ecologia integrale.

 Ribelli nella Chiesa per dare voce e spazio alle donne, ai vari servizi e ministeri, ai preti sposati.

Servono appassionati squilibrati senza misura. Con nel cuore Gesu', Vangelo, poveri e il sogno del Regno.

C'e' fame e sete urgentissima di matti da legare capaci di mollare tutto per inseguire il sogno della vera felicita'.
Come amava ripetere Lele Ramin martire della terra e degli indigeni Surui in Amazzonia:
" Abbiate un sogno. Abbiate un bel sogno. Una vita che ha un sogno e' una vita che si rinnova di giorno in giorno. E' bello sognare di rendere felice tutta l'umanita'".

Avanti col coraggio del rischiare l'osso del collo per il Vangelo!
Solo allora sara' un buon mese missionario.

sabato 10 agosto 2019

Notizie altre...


Cerco si attirano più like e consensi attorno a notizie sulle beghe della crisi italiana.
Per me le vere notizie dal mondo sono che la Open Arms continua a salvare vite umane nel Mediterraneo, lo Zimbabwe é a terra in piena crisi che affama il popolo, il Sud Sudan é ancora alle prese con un terribile conflitto su cui guadagnano i signori del petrolio, in Libia si accentua la guerra tra il generale Hafatar e El Serraj, che all'est del Ciad i conflitti intercomunitari tra allevatori e agricoltori hanno fatto in questi giorni 37 morti, che finalmente in Sudan si é firmato un accordo di pace tra militari e civili, che in Etiopia si piantano milioni di alberi.

Quando cominceremo a guardare il mondo con occhi altri?