Condivido il testo della veglia di preghiera con Lele.
Le testimonianze di Cristina e Teresa ancora scaldano i cuori di chi c'era...
“Ho
la passione di chi segue un sogno”
Veglia di preghiera con Lele
Padova, 15 luglio 2013
CANTO: Todavia
cantamos
INTRODUZIONE
1° Momento: MORTE
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Dalla lettera a Suor Giovanna Dugo e
suor Liliana Barzon
Cacoal, 25 dicembre 1984
Carissima Giovanna, carissima Liliana,
oggi qui é
Natale, per questo vi scrivo. Ho letto con attenzione le vostre lettere. Avete
lavoro in abbondanza. Vi spedisco le foto di un leader indio assassinato 1 anno
fa: Marcal Tupá-y. Le mani hanno contato il denaro anche questa volta. Ho fatto
il conto matematico: ogni 5 giorni un leader delle CEBs viene assassinato. Chi
vince uccidendo pare che abbia anche ragione, ma io so giá fin d’ora che i
morti gli apparterranno.
La morte é buona
con noi solo se ci aiuta, senza forzarci la mano, a ben guardarci l’un l’altro
come fratelli e sorelle. Qui molta gente aveva terra, é stata venduta. Aveva
casa, é stata distrutta. Aveva figli, sono stati uccisi. Aveva aperto strade,
sono state chiuse. A queste persone io ho giá dato la mia risposta: un
abbraccio! …
·
Dal Vangelo di Luca: 23,44-46
44 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si
fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 45 Il velo del tempio si
squarciò nel mezzo. 46 Gesù,
gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».
Detto questo spirò.
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Dall’ Omelia di Francesco a
Lampedusa – lunedì 8 luglio 2013
Chi è il responsabile del sangue di
questi fratelli e sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io
non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: ”Dov’è
il sangue di tuo fratello che grida fino a me? Oggi nessuno si sente
responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna;
siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore
dell’altare, di cui parla Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il
fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e
continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci
sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi
stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di
sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del
provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla
globalizzazione dell’indifferenza…
CANTO: Mabonza
2° Momento: PASSIONE
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Dalla lettera a Suor Giovanna Dugo e
suor Liliana Barzon
Cacoal, 25 dicembre 1984
…Io questa situazione non la vivo, né ci sto
dentro come ergastolano. Ho la
passione di chi segue un sogno. La parola ha un tale
accoramento che se la raccolgo nel mio animo sento che c’é una liberazione che
mi sanguina dentro…
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Dal Vangelo di Luca: 23,33-42
33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là
crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34 Gesù diceva: «Padre,
perdonali, perché non sanno quello che fanno».
Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
35 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». 36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: 37 «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38 C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
35 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». 36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: 37 «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38 C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
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Dall’appello dei Vescovi
centrafricani – 23 giugno 2013
Du jamais vu! Mai visto!
Ecco le parole che dicono il sentimento generale del
popolo di fronte all’avanzata degli elementi della Seleka (il ribelli che hanno
preso il potere a Bangui). Mai abbiamo conosciuto sulla nostra terra un
conflitto così grave per la
Terra un conflitto così grave nella sua ampiezza e
nella sua durata. Mai nessun problema politico e militare non si era mai
disseminato con tanta violenza e conseguenze disastrose sul nostro territorio. Mai
una ribellione ci ha portato una così forte presenza di combattenti stranieri.
Mai una crisi non ci ha fatto correre un così grave rischio di conflitto
religioso e d’implosione del tessuto sociale. Uno spettacolo mai visto su tutti
i piani!
CANTO: Magnificat
3° Momento: RESURREZIONE
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Dalla lettera a Suor Giovanna Dugo e
suor Liliana Barzon
Cacoal, 25 dicembre 1984
…La mia
esperienza di camminare su strade che non hanno un arrivo, su strade che non
hanno un cielo, dove sento soltanto la piccola gioia cavata fuori con una
fatica tremenda. Non mi vergogno di assumere questa fratellanza. Uomini buoni o
no, generosi o no, fedeli o no, rimangono fratelli. Noi siamo nel linguaggio
del Signore. Questa Chiesa é organizzata e ha grinta; mi ci trovo bene.
Vi saluto
agitando le mani come se ancora chiamandovi1. Liliana un abbraccio e grazie delle
note. Giovanna ah, che nostalgia! Chissá se ti/vi rivedró ancora. Avete
comprato la grappa buona? Ciao Lele.
·
Dal Vangelo di Luca: 24,13-35
13 Ed ecco in
quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante
circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto
quello che era accaduto. 15 Mentre
discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con
loro. 16 Ma i loro occhi erano
incapaci di riconoscerlo. 17 Ed
egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il
cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18 uno
di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme
da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?».
Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in
opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i sommi sacerdoti
e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno
crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse
lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste
cose sono accadute. 22 Ma
alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro
23 e non avendo trovato il
suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i
quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni
dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne,
ma lui non l'hanno visto».
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
CONDIVISIONE e GESTO di LELE
PADRE NOSTRO:
Pai
nosso dos pobres marginalizados
Pai
nosso dos martires, dos torturados
Teu
nome è santificado naqueles que morrem defendendo a vida.
Teu
nome è glorificado quando a justica è nossa medida.
Teu
Reino è de libertade, de fraternidade, paz e comunhão.
Maldida
toda a violencia que devora a vida pela repressão.
Queremos
fazer tua vontade, es o verdaderio Deus libertador.
Não vamos seguir as doutrinas corrompidas pelo
poder opressor.
Pedimos-te o pão da vida, o pão da seguranca, o pão
das multidoes.
O pão que traz a humanidade, que costroi o homen em
vez de canoe.
Perdoa-nos quando por medo ricamo calados diante da
morte.
Perdoa e destroi os reinos em que a corrupcão è a
lei mais forte.
Protege-nos da crudeldade, do esquadrão da morte,
dos prevalecidos.
Pai nosso revolucionario, parceiro dos pobres, Deus
dos oprimidos.
Pai
nosso dos pobres marginalizados
Pai
nosso dos martires, dos torturados
PREGHIERA FINALE
Una cosa vorrei dirvi.
E’ una cosa speciale per coloro
che sono sensibili alle cose belle.
Abbiate un sogno.
Abbiate un bel sogno.
Seguite soltanto un sogno.
Il sogno di tutta la vita.
La vita che è un sogno è lieta.
Una vita che segue un sogno
si rinnova di giorno in giorno.
Sia il vostro un sogno che miri a rendere liete
non soltanto tutte le persone,
ma anche i loro discendenti.
E’ bello sognare di rendere felice tutta l’umanità.
Non è impossibile…
BENEDIZIONE
La strada vi venga sempre
dinanzi e il vento vi soffi
alle spalle
e
la rugiada bagni sempre l’erba su cui poggiate i passi.
E
il sorriso brilli sempre sul vostro volto.
E
il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità.
E
qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore,
ci
sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele.
Il
sole entri a brillare prepotentemente nella vostra
casa,
a
portare tanta luce, tanta speranza e tanto
calore.
- Don
Tonino Bello -
Vi
benedica il Signore
e vi protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di voi
e vi sia propizio.
Il Signore rivolga su di voi il suo volto
e vi conceda pace.
e vi protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di voi
e vi sia propizio.
Il Signore rivolga su di voi il suo volto
e vi conceda pace.
Num 6,24-26
CANTO: Nigrizia o Morte
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