“Corri
Filippo e guarda. Il Signore ti chiama ad alta voce. Corri veloce per vedere
cosa ha fatto per te!”
Cantano
a squarciagola i bambini di Silambi 2, il villaggio dove ho celebrato il Natale
e il saluto finale a Moissala. Non finivano più di cantare la mattina presto
del 25. Brividi sulla pelle e un grande grazie a Dio per tre anni intensissimi di
vita, volti, incontri, riunioni, feste, programmi, sogni, sconfitte, pianti.
Vita insomma! Le donne gridano all’impazzata e vengono a salutarmi. Ci
abbracciamo forte ( cosa che in pubblico sarebbe vietata!). Nessuna lacrima,
solo gioia di esserci incontrati. E “Non
ci si incontra mai per caso” mi diceva una volta un amico missionario. Che
continuava: “Noi siamo i volti della
gente che abbiamo incontrato”. Oggi sono un po’ più africano e meno
europeo. Forse un po’ più umano. Magari un pò più fratello universale. Grazie a Dio, all’Africa, a Moissala, alla mia gente.
Le
emozioni alle stelle, come il 23 a Moissala centro: messa finale con danze che
non terminano più. Gli amici sono venuti dai villaggi con polli, miglio,
manioca per salutare il loro amico Loba Loba. Il 24 notte la messa sempre a
Silambi 2 al chiaro di luna sotto le piante. Ho detto alla gente che non
sarebbe stato Natale se il nostro vescovo Michele Russo non fosse stato
lasciato libero di rientrare in Ciad. Non sapevo che poche ore prima il
presidente aveva annunciato il suo ritorno. Ma non è ancora Natale quando gli
allevatori entrano nei campi dei contadini con i buoi. Quando i bambini schiavi
sono costretti a inseguire i buoi tutta una vita o finiscono al soldo di
qualche signore in capitale. Quando le bambine sono vittime della mutilazione
genitale femminile. Quando i proventi del petrolio non sono redistrubuiti in
servizi alla popolazione (scuole e ospedali, strade, infrastrutture…e formazione
di personale medico, insegnanti, leaders). Quando le varie etnie del paese si
guardano in cagnesco e preparano i prossimi scontri. Quando nel vicino
Centrafrica il paese è allo stremo in mano ai ribelli che hanno preso il nord e
che ora puntano sulla capitale Bangui.Quando la guerra continua in Congo e i conflitti in Nigeria e Mali.
Ma
sì è Natale quando insieme facciamo festa e ringraziamo di 3 anni
indimenticabili vissuti assieme. Di un Dio che si fa volto in noi e ci fa sentire
fratelli. Oltre il colore della pelle e le altre barriere che noi siamo
bravissimi a tirar su. E Lui che le continua a spazzarle via...
Perdonami Dio, perdonatemi amici di Moissala se non vi ho amati abbastanza.
Corri Loba! Corri Moissala! O togsen ba
(resistiamo!)
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