lunedì 6 maggio 2013

Testimoni della fede





Le sorelle amiche della Casa della Carità di S.Girolamo a Reggio Emilia mi hanno chiesto una testimonianza sulla fede ispirata ai capitoli 11 e 12 della Lettera agli Ebrei

Condivido con voi la fiducia in Dio e nell'uomo che tante persone mi dimostrano ogni giorno nella mia vita e storia e nel cuore dell'Africa...




           Per fede, nell’uomo, il Padre ha ascoltato il grido del suo popolo, ha visto al sua oppressione ed è sceso per liberarlo.

            Per fede i Profeti hanno ascoltato la Parola, hanno denunciato le ingiustizie e annunciato il Regno di giustizia e pace pagandone il prezzo.

            Per fede Gesù di Nazaret, si è speso in tutto e per tutto, facendosi pane spezzato, per la sua gente oppressa di Galilea e per l’umanità intera.

Per fede Daniele Comboni si è messo in cammino verso l’Africa, il primo amore della sua giovinezza, e ha invitato i suoi amici a “tenere lo sguardo fisso in Gesù Cristo crocifisso per gustare e comprendere sempre meglio quale grande amore sgorga da Lui”.

Per fede Lele Ramin, missionario comboniano, ha speso la vita accanto ai contadini oppressi del Brasile denunciando le profonde ingiustizie legate alla terra fino ad essere fatto fuori a soli 32 anni.

Per fede Oscar Romero si è fatto popolo con i più poveri del Salvador fino ad essere uicciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava l’Eucarestia.

Per fede Annalena Tonelli, i martiri di Thibirine, Cristophe Munziriwa, Thomas Sankara, Alfredo Fiorini, Liliana Rivetta hanno dato la vita per l’Africa.

Per fede la Famiglia Comboniana (missionari e missionarie) sono presenti al Forum Sociale Mondiale di Tunisi in marzo 2013 per accompagnare la “Rivoluzione della dignità” e partecipare al sogno di un nuovo mondo possibile.

Per fede Emmanuel Nerbé, catechista storico e leader del settore “Tuzinde” della comunità cristiana di Moissala, con la sua bici sgangherata e i suoi piedoni consumati dai chilometri (“Come son belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace” Is 52,7) gira e visita i villaggi annunciando la Buona Novella del Regno.

Per fede i giovani di Moissala organizzano il “Forum parrocchiale dei giovani”, un vero successo di partecipazione, di entusiasmo e voglia di cambiare il mondo.

Per fede Teresa, cristiana impegnatissima alla comunità di Begou a Sarh, in fondo al Ciad, e Adoum, suo marito musulmano, vivono insieme felici da 42 anni testimoniando che l’amore va al di là delle differenze.

Per fede Abakar Walar, imam e amico di N’Djamena, tiene ai missionari di Camerun e Ciad una sessione bellissima di tre giorni sull’Islam, tutta incentrata sul Corano e sul suo messaggio di pace.
Per fede Christine, mamma del piccolo Allahadem nato prematuro di 6 mesi e ancora a rischio, mi chiede di battezzarlo mentre visito l’ospedale di Donomanga in fondo al Ciad.

Per fede Victor, leader cristiano e responsabile del Comitato di Dialogo e Giustizia e pace della comunità di Komé sul sito petrolifero di Doba, in fondo al Ciad, mi racconta il loro paziente lavoro di dialogo con i musulmani e mi invita per una sessione di formazione e visita ai “ferricks”, campi nomadi degli allevatori.

Per fede Luigi, missionario comboniano da 50 anni in Africa, resiste nel lontano villaggio di Bodo, disperso a sud del Ciad, annunciando con la sua presenza il sogno di un nuovo mondo possibile.

Per fede Elisée, leader del settore “Jericho” della comunità cristiana di Bodo, consumato da un tumore, vive accanto alla sua famiglia gli ultimi istanti di una vita al servizio del Vangelo.

Per fede Adoumgué, giovanissimo prigioniero ad Am Sinene a N’Djamena, viene ogni sabato alla messa dietro le sbarre, con il volto ancora triste e perso nel vuoto.

Per fede Gata Nder, giornalista ciadiano del settimanale “N’Djamena Bi-Hebdo”, non ha paura di scrivere la verità che scomoda e viene a trovare i prigionieri in carcere e i senza tetto di Toukra alla periferia di N’Djamena.

Per fede Henry Coudray, vescovo gesuita di Mongo, a nord del Ciad, spende la vita per il dialogo con i musulmani, creando ponti di amicizia e fraternità.

Per fede Michele Russo, vescovo di Doba, a sud del Ciad, è cacciato dal paese dopo aver denunciato l’ingiustizia del governo di prendere per sé, e non per il popolo, i proventi del petrolio.

Per fede i confratelli e consorelle del Centrafrica resistono e vivono accanto alla gente nel disordine della violenza, dei saccheggi e della paura dopo il colpo di Stato. Per fede nessuno ha chiesto di andarsene.

Per fede le donne ciadiane fanno chilometri e chilometri con i testa le pentole e i figli sula schiena, per andare al mercato, raccogliere i manghi, prendere la legna, partecipare alla preghiera. Senza sosta.

Per fede i piccoli bambini ciadiani, danzano attorno ai tamburi e cantano a squarciagola la gioia di esserci nonostante tutto.

Per fede voi sorelle delle Case della Carità siete testimoni viventi del Vangelo e del pane spezzato con i fratelli e sorelle più poveri

Per fede e per il sogno di un mondo nuovo urgente e possibile qui, nel cuore dell’Africa, proviamo ad andare avanti e resistere ogni giorno.

Per fede tu e io, noi, insieme, possiamo e dobbiamo cambiare il mondo!

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