Le sorelle amiche della Casa della Carità di S.Girolamo a Reggio Emilia mi hanno chiesto una testimonianza sulla fede ispirata ai capitoli 11 e 12 della Lettera agli Ebrei
Condivido con voi la fiducia in Dio e nell'uomo che tante persone mi dimostrano ogni giorno nella mia vita e storia e nel cuore dell'Africa...
Per fede, nell’uomo, il Padre ha ascoltato il grido del
suo popolo, ha visto al sua oppressione ed è sceso per liberarlo.
Per
fede i Profeti hanno ascoltato la Parola, hanno
denunciato le ingiustizie e annunciato il Regno di giustizia e pace pagandone
il prezzo.
Per fede Gesù di Nazaret, si è speso in tutto e per
tutto, facendosi pane spezzato, per la sua gente oppressa di Galilea e per
l’umanità intera.
Per fede Daniele Comboni si è messo in cammino verso
l’Africa, il primo amore della sua giovinezza, e ha invitato i suoi amici a “tenere lo sguardo fisso in Gesù Cristo crocifisso
per gustare e comprendere sempre meglio quale grande amore sgorga da Lui”.
Per fede Lele Ramin, missionario comboniano, ha
speso la vita accanto ai contadini oppressi del Brasile denunciando le profonde
ingiustizie legate alla terra fino ad essere fatto fuori a soli 32 anni.
Per fede Oscar Romero si è fatto popolo con i più
poveri del Salvador fino ad essere uicciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava
l’Eucarestia.
Per fede Annalena
Tonelli, i martiri di Thibirine, Cristophe Munziriwa, Thomas Sankara, Alfredo
Fiorini, Liliana Rivetta hanno dato la vita per l’Africa.
Per fede la Famiglia Comboniana (missionari e missionarie) sono presenti al Forum
Sociale Mondiale di Tunisi in marzo 2013 per accompagnare la “Rivoluzione della dignità” e partecipare
al sogno di un nuovo mondo possibile.
Per fede Emmanuel Nerbé, catechista storico e leader
del settore “Tuzinde” della comunità
cristiana di Moissala, con la sua bici sgangherata e i suoi piedoni consumati
dai chilometri (“Come son belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace” Is 52,7) gira e visita i
villaggi annunciando la Buona Novella del Regno.
Per fede i giovani di Moissala organizzano il “Forum
parrocchiale dei giovani”, un vero successo di partecipazione, di
entusiasmo e voglia di cambiare il mondo.
Per fede Teresa, cristiana impegnatissima
alla comunità di Begou a Sarh, in fondo al Ciad, e Adoum, suo marito musulmano,
vivono insieme felici da 42 anni testimoniando che l’amore va al di là delle
differenze.
Per fede Abakar Walar, imam e amico di N’Djamena,
tiene ai missionari di Camerun e Ciad una sessione bellissima di tre giorni
sull’Islam, tutta incentrata sul Corano e sul suo messaggio di pace.
Per fede Christine, mamma del piccolo Allahadem
nato prematuro di 6 mesi e ancora a rischio, mi chiede di battezzarlo mentre
visito l’ospedale di Donomanga in fondo al Ciad.
Per fede Victor, leader cristiano e
responsabile del Comitato di Dialogo e Giustizia e pace della comunità di Komé
sul sito petrolifero di Doba, in fondo al Ciad, mi racconta il loro paziente
lavoro di dialogo con i musulmani e mi invita per una sessione di formazione e
visita ai “ferricks”, campi nomadi degli allevatori.
Per fede Luigi, missionario comboniano da
50 anni in Africa, resiste nel lontano villaggio di Bodo, disperso a sud del
Ciad, annunciando con la sua presenza il sogno di un nuovo mondo possibile.
Per fede Elisée, leader del settore
“Jericho” della comunità cristiana di Bodo, consumato da un tumore, vive
accanto alla sua famiglia gli ultimi istanti di una vita al servizio del
Vangelo.
Per fede Adoumgué, giovanissimo prigioniero ad
Am Sinene a N’Djamena, viene ogni sabato alla messa dietro le sbarre, con il
volto ancora triste e perso nel vuoto.
Per fede Gata Nder, giornalista ciadiano del
settimanale “N’Djamena Bi-Hebdo”, non ha paura di scrivere la verità che
scomoda e viene a trovare i prigionieri in carcere e i senza tetto di Toukra
alla periferia di N’Djamena.
Per fede Henry Coudray, vescovo gesuita di Mongo, a
nord del Ciad, spende la vita per il dialogo con i musulmani, creando ponti di
amicizia e fraternità.
Per fede Michele Russo, vescovo di Doba, a sud del
Ciad, è cacciato dal paese dopo aver denunciato l’ingiustizia del governo di
prendere per sé, e non per il popolo, i proventi del petrolio.
Per fede i confratelli e
consorelle del Centrafrica resistono e vivono accanto alla gente nel disordine della
violenza, dei saccheggi e della paura dopo il colpo di Stato. Per fede nessuno
ha chiesto di andarsene.
Per fede le donne ciadiane fanno chilometri e chilometri con i testa le pentole e i
figli sula schiena, per andare al mercato, raccogliere i manghi, prendere la
legna, partecipare alla preghiera. Senza sosta.
Per fede i piccoli bambini ciadiani, danzano attorno ai tamburi e
cantano a squarciagola la gioia di esserci nonostante tutto.
Per fede voi sorelle delle Case della Carità siete testimoni viventi del Vangelo
e del pane spezzato con i fratelli e sorelle più poveri
Per fede e per il sogno di un mondo
nuovo urgente e possibile qui, nel cuore dell’Africa, proviamo ad andare avanti
e resistere ogni giorno.
Per fede tu e io, noi, insieme, possiamo e dobbiamo cambiare il mondo!
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