mercoledì 20 maggio 2015

La buona afronovella

Cammini di liberazione islamo-cristiani 

EDIZIONI IMPRIMENDA
Padova - maggio 2015
Euro 5

Chi ancora non si é lasciato scoraggiare dalle notizie del mondo, 
chi ancora porta in cuore il sogno,
chi non si arrende davanti alle ingiustizie planetarie
e alla violenza globale
forse può ancora trovare in queste pagine 
un respiro, un sollievo, un ostinata speranza,
un motivo per cui vale la pena vivere e morire
una Buona Novella,
che viene da Madre Africa...


dalla quarta di copertina...di Fabiano e Cristina Ramin

Questa testimonianza - semplice e vera - di convivenza pacifica
tra cristiani e musulmani nel Ciad sorprende e commuove.
Come scrive p. FiIo, vari gesti di solidarietà quotidiana tra
cristiani e musulmani mostrano a tutti coloro che “ritengono
che con l’Islam non ci sia nulla da fare, che invece una strada
è possibile, necessaria e urgente”. E aggiunge: “Lontano dai
riflettori del mondo, in piccoli angoli sconosciuti della terra ci
sono i piccoli di Dio che testimoniano in modo vero e concreto
che l’incontro tra diversi è ancora possibile e che la fratellanza
universale non è più una chimera. Ancora l’Africa fa scuola al
mondo...”.
E cosi da questo paese africano - il Ciad - ci arriva un Vangelo,
una Buona Notizia che vale la pena di essere raccontata e
annunciata a tutti: cristiani e musulmani si riconoscono fratelli
e sorelle nella lotta quotidiana per una vita più giusta e
più umana. Non è solo un miraggio o un’illusione: è la realtà
che vivono tante piccole comunità in questo paese africano.
Insomma, c’è un’alternativa alla disumanità

venerdì 15 maggio 2015

Passi di pace...



                  Sabato 2 maggio alle 8 del mattino ci siamo ritrovati al nostro Centro Culturale “Foyer des Jeunes”. Leaders cristiani, protestanti e cattolici e leaders musulmani. Attorno all’unico tavolo della cultura della pace.  Sono risuonati versetti del Corano e della Bibbia, ascoltati con grande rispetto e attenzione. Abbiamo parlato del mondo più umano e più giusto che vogliamo costruire assieme, senza dividerci. “Non riusciranno i potenti a divederci tra religioni! Restiamo uniti nel nome di Dio e della pace!” ha tuonato qualcuno.
                Tutti contro il terrorismo e le guerre che infestano il mondo ci siamo sentiti un sol cuore e una sola anima. Il Comitato Giustizia & Pace – Dialogo interreligioso della nostra comunità cristiana ha organizzato così nel tempo di pasqua un iniziativa che vuole diventare una tradizione. In vista di organizzare insieme la giornata nazionale della Coabitazione Pacifica, il 28 novembre prossimo. Già ci stiamo preparando e il Vescovo ci ha assicurato la sua presenza. Siamo in cammino…
                Nella Bibbia e nel Corano risuona che la PACE è il nome di Dio: un buon punto di incontro e di dialogo. Abbiamo lanciato altre proposte: lavorare insieme ad una campagna contro il traffico dei bambini-pastori, una vera e propria schiavitù di oggi in Ciad, proporre alle scuole un percorso tematico sulla cultura della pace. Il Ciad che ha vissuto 30 anni di guerre intestine non ce la fa più a pronunciare quella parola. Dappertutto tutti invocano pace anche se in fondamenti, la giustizia e la verità ancora scricchiolano. La pace è ancora molto fragile ma noi leaders religiosi abbiamo un compito molto importante. IL Presidente del Consiglio Superiore degli Affari Islamici ha confermato che incontri come questi rafforzano la nostra amicizia e fiducia. Dobbiamo allora continuare con pazienza e costanza sulla via della pace. Mentre attorno a noi si combatte: in Nigeria, in Sud Sudan, in DArfur, in Libia, in Centrafrica…
 
                I presupposti ci sono…alla fine un panino insieme e un bicchiere di the per concludere l’incontro. I leaders musulmani mi hanno invitato ad andare dal Papa e chidergli di fare di più per il dilogo e la pace tra religioni. Abdelkerim, fratello e amico, mi ha confidato: “ Credo che una personalità così come il Papa ha una forza grandiosa…e se si pronuncia sulla pace e sull’incontro tra religioni il mondo lo ascolterà”.
                Riuscirò a incontrarlo?