Verso la Dignità della famiglia umana
Ospite di un
popolo che sta rinascendo, la famiglia comboniana riunita al Forum Sociale
Mondiale ha respirato la primavera araba e la forza dei sogni della gente.
A Tunisi si
risvegliano la dignità e lo spirito critico delle donne, le potenzialità dei
giovani, il loro desiderio di aprirsi al mondo. Questa sete di liberazione, di
una religione dal volto umano, è propria della Pasqua che abbiamo celebrato nei
giorni del Forum.
La settimana
santa ha dato un sapore speciale alla sete di giustizia e di pace, condivisa
con molti popoli e movimenti sociali. D’altro canto, le sfide mondiali hanno
illuminato in maniera nuova, per noi, il mistero della Pasqua celebrata con la piccola
Chiesa locale.
Abbiamo vissuto
giorni di rispettoso e attento ascolto del mondo islamico, provocati dalla
dimensione interculturale che è propria di questi incontri della società civile
mondiale.
Per la prima
volta, non siamo stati presenti al Forum solo come ascoltatori, ma proponendoci
come Missionarie e Missionari Comboniani, con le nostre attività, esperienze e
messaggio.
Ci siamo sentiti
al posto giusto: in dialogo con tante persone in ricerca, assieme ad altre consorelle
e confratelli che camminano nella stessa direzione, animatori missionari
immersi e sfidati dal pluralismo di idee e movimenti.
Voce dei nostri
popoli, dando ragione della nostra speranza con la coerenza di chi vive a
fianco della gente, siamo stati tra i pochi testimoni diretti, al Forum, dei
drammi di vari paesi in conflitto dell’Africa subsahariana e del mondo arabo.
Abbiamo
percepito la ricchezza dell’impegno della Chiesa nei molti ambiti di GPIC che
anche noi seguiamo. Ci siamo sentiti confermati, anche nella gioia di scoprire
in altri la stessa metodologia del Comboni: “Salvare l’Africa con l’Africa”.
Abbiamo
costruito insieme, missionarie e missionari, un Forum comboniano a fianco degli
eventi del Forum Sociale Mondiale. Questo cammino ci arricchisce e ci fa bene, è
occasione irripetibile di formazione permanente e ci fa credere che un mondo
migliore è possibile.
Areopago di evangelizzazione
Siamo uomini e donne della strada e del Vangelo. Abbiamo una grande ricchezza, l’esperienza di vita missionaria da condividere.
Siamo uomini e donne della strada e del Vangelo. Abbiamo una grande ricchezza, l’esperienza di vita missionaria da condividere.
Ma dobbiamo
sistematizzarla, ricomporne i frammenti, esplicitarla, riflettervi più
profondamente. Ci interroghiamo su quale debba essere la missione oggi, sapendo
che spetta anche a noi proporre una teologia e spiritualitá incarnata,
alimentata dall’ascolto biblico, in cammino con il Cristo vero liberatore della
storia, recuperando la mistica dei popoli cui apparteniamo e che serviamo, in
dialogo con il patrimonio spirituale delle popolazioni native e delle grandi
tradizioni religiose del mondo.
La forza della nostra
fede e identità sta nell’inclusione e nell’ascolto, più che nella definizione
di confini e differenze. Accogliamo la sfida di aprirci al mondo e di
combattere ogni tipo di pregiudizio.
Impegnarci assieme
come famiglia comboniana non è l’obiettivo, ma la condizione iniziale e
necessaria per essere missionari oggi.
Percepiamo che
ci dovrebbe essere più spazio per i laici missionari e per la gente con cui
viviamo e lavoriamo, in reti sempre più ricche e competenti per le sfide
complesse di oggi: il protagonismo è loro, e noi con loro siamo sale e lievito
nell’impastare una nuova storia, pietre nascoste come insegna Comboni.
Continuando il cammino
Rileggendo le esperienze missionarie e pastorali, ci ritroviamo in estrema sintonia su alcuni percorsi che aggregano le nostre attività locali e provinciali. Rinnoviamo il nostro impegno a servizio di tre priorità comuni:
Rileggendo le esperienze missionarie e pastorali, ci ritroviamo in estrema sintonia su alcuni percorsi che aggregano le nostre attività locali e provinciali. Rinnoviamo il nostro impegno a servizio di tre priorità comuni:
·
il
traffico di persone e la mobilità umana
·
la
cura del Creato, specialmente contro l’accaparramento di terra ed il saccheggio
dei beni comuni
·
il
dialogo interreligioso e interculturale
In questi ambiti
aggregatori delle nostre opzioni per GPIC, molti di noi stanno già costruendo inter-relazione
tra provincie e collaborazione tra i due Istituti. Non possiamo avere la
pretesa di fare tutto e di sapere di tutto, occorre qualificarci e
specializzarci sui temi che sentiamo più urgenti e in sintonia con il nostro
carisma missionario.
Rinnoviamo, così,
la metodologia di articolazione tematica tra comunità e province che si sentono
sfidate da situazioni simili, come già avviene, per esempio, nel caso del
gruppo di lavoro sui pastoralisti in East Africa, o dell’impegno comune in
Brasile, Mozambico e Perù sugli impatti della minerazione.
Ripartiamo da
Tunisi con la Pasqua dei popoli nel cuore, con la gioia di condividere con le
nostre comunità e province quel che abbiamo visto e udito.
Sentiamo
chiaramente che l’incontro comboniano durante il Forum Sociale Mondiale è
opportunità in cui i missionari possono essere evangelizzati ed evangelizzare.
Come famiglia
comboniana, sentiamo il bisogno che si mantenga un gruppo di riferimento permanente,
a garanzia e facilitazione della continuità di questo processo.
Pregando sulla
tomba dei primi martiri cristiani di queste terre, abbiamo rinnovato con loro
il coraggio di vivere fino in fondo la nostra fede e di dare la nostra vita
senza misura, perché tutti abbiano vita in pienezza.
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