martedì 13 gennaio 2015

La cena di Natale




Mentre nel mondo si combatte e ci si divide sempre più qualcosa di nuovo cresce nella piccola Tine, in arabo “fango”, al confine col Darfur.

            Mentre arrivano notizie terribili dalla Nigeria dove il villaggio di Baga è stato completamente distrutto con un sacco di morti e tanti sfollati che hanno raggiunto il Ciad attraverso il lago, qualcosa di così normale avviene nella notte di Natale.

            Mentre nel mondo arrivano notizie di attentati in Francia, di provocazioni pesanti (Io non sono certo Charlie!), di risposte criminali qualcosa di bello succede tra musulmani e cristiani alle frontiere del mondo.

            Qui dove nessuno o quasi se ne frega di questa gente (il petrolio è a sud) il 24 dicembre arrivo con un equipe di una sorella indiana, Nisha, e due giovani laici, al villaggio di Tine dove ci aspetta la comunità cristiana per celebrare il Natale. Prima della celebrazione andiamo a trovare l’imam della grande moschea che già avevo conosciuto come un uomo molto aperto e semplice. IL suo nome: Adam Abdallah Moussa. Ci accoglie con grande gioia. Parliamo in arabo tutto il tempo e beviamo insieme il the. Ci fa delle domande sul cristianesimo senza mai entrare in polemica. Ci mostra il Corano e tutti i suoi libri. Per rispondergli a certe domande facciamo ricorso alla sua Bibbia in arabo che la comunità cristiana di Tine gli ha regalato. Scherza con Suor Nisha dicendole che la prenderà come quarta moglie. Poi insiste che restiamo perché in cucina stanno preparando la carne per noi. Siamo di fretta però perché la gente ci aspetta per la Messa…e allora ecco la proposta. Torniamo dopo! Così andiamo a celebrare con una gioia enorme la Messa della veglia, verso le 18. I canti e le danze invadono la piccola cappellina di Tine. Alle 20.30 torniamo dall’imam. Ci sediamo sulla stuoia e via che attacchiamo la carne assieme con le mani. Lui è felicissimo..mi invita a venire da lui nel periodo del Ramadam per accelerare con l’arabo letterario. Colgo la palla al balzo e già mi sto organizzando. Nisha è felicissima, Pierre e Gael non ci credono e anche Ange, il responsabile della comunità cristiana è soddisfatto. Un Natale così non lo avevamo ancora fatto.

            Ci salutiamo e ci abbracciamo dandoci appuntamento a presto…sperando che tanti altri nel mondo possano celebrarlo così…

            Mentre il mondo si incattivisce sempre più in un piccolo angolo remoto del mondo qualcosa di nuovo si prepara…

            Ma Dio non aveva forse fatto così un giorno cominciando dalla Galilea delle genti?

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