lunedì 3 dicembre 2012

Irruzione di Dio...liberazione dell'Uomo



Con un piccolo gruppo di 30 laici ci siamo ritrovati a Moissala per la
due giorni di formazione sulla prevenzione delle malattie e dell’Aids.
Si tratta del nostro Comitato Ammalati e Cellula AIDS. Nel gruppo
qualche giovani, donne impegnate soprattutto e pochi uomini, che
provano a darsi da fare per visitare, sostenere e accompagnare i
nostri fratelli e sorelle più deboli.
Il venerdì mattina il dottor Patrick dell’ospedale di Moissala ha
tenuto una conferenza molto bella e incisiva su alcuni aspetti che
indeboliscono la nostra gente. Dopo 8 mesi di assenza di medici,
finalmente possiamo contare su un giovane ciadiano che ha studiato in
Guinea e che sembra all’altezza della situazione. Molto disponibile e
concreto. Ha trattato con competenza i ritardi che rendono impossibili
le cure per la nostra gente. Sono dovuti al ricorso alla medicina
tradizionale con infusioni e radici, la difficoltà delle strade, la
lontananza dei dispensari e ospedali e, nel caso delle donne, il
permesso da chiedere (per via della tradizione!) agli uomini. Ha
sollecitato tutti gli ammalati a correre all’ospedale senza perdere
tempo. Poi una carrellata di informazioni su Aids e poliomelite. Con
le vaccinazioni e la sensibilizzazione siamo passati in Ciad da 132
casi di polio nel 2011 a soli 5 nel 2012! Solo due anni fa si
registravano a Moissala il 12% di sieropositivi! Un enormità, tenendo
in conto quanti, troppi, non fanno il test e non si curano. Oggi siamo
a meno del 10%. Qualcosa si muove. Grazie al lavoro di tutti. La
nostra Cellula Aids percorre i villaggi organizzando incontri con la
popolazione per spiegare la malattia e dare consigli per combatterla.
Un piccolo grande lavoro di rete!

La mattinata è terminata con un approfondimento sulla malnutrizione.
“Una vergogna!” ha gridato il dottore. Nel sud ci sono acqua e cibo (
scarseggia all’inizio dei primi raccolti) e i bambini sono l’ultima
ruota del carro. Mangiano gli avanzi degli adulti e mostrano chiari
segni di scompensi alimentari. I genitori non si preoccupano di far
pervenire loro arachidi, carne, fagioli, soia che possano davvero
nutrirli. Sempre e soltanto la polenta di miglio rosso, se resta, e la
salsa con un po’ di zucchine. Per questo abbiamo riletto assieme la
pagina del Vangelo di Marco (Mc 9,33-37) in cui Gesù mette al centro
un bambino per spiegare con un gesto chi sono i più grandi: i piccoli,
gli indifesi, i derelitti della storia. Abbiamo ribadito con forza il
coraggio di fare una rivoluzione culturale. Basterebbe dare prima da
mangiare ai bimbi ed è fatta! Anche Gesù di Nazaret ha lottato
duramente contro la tradizione e la legge del suo tempo che metteva
prima le regole delle persone…e noi cristiani? Ci accontentiamo solo
di uno pseudo-cristianesimo all’acqua di rose? Che battaglie da ste
parti! E non solo qui…

Il pomeriggio lavori di gruppo per riprendere tutti i consigli pratici
della mattinata. Poi la giornata mondiale dei malati di Aids, il
sabato 1 dicembre, festeggiata con loro. Incontro biblico e consegne
pratiche per il nostro lavoro di sensibilizzazione, prevenzione e
accompagnamento degli ammalati. Quindi riso e pesce per tutti. Anche
per chi non si può muovere da casa. Caricate due pentoloni sulla
macchina abbiamo fatto il tour degli ammalati per incontrarli, dare
loro un po’ di cibo, due chiacchiere. Qualcuno chiedeva la confessione
e l’unzione dei malati. L’equipe itinerante ha continuato il tragitto
senza sosta fino al tramonto.

Intanto questa mattina ho accompagnato Mathias e Christine al centro
dei disabili di Doba, “Lo Nja tar”. Resteranno due settimane per la
formazione e rientreranno per organizzare il lavoro di accompagnamento
di tutti i disabili della nostra vasta parrocchia. Per camminare, o
provare a mettersi in piedi, con gli ultimi. La missione continua
all’inizio dell’Avvento, sulle strade polverose di Moissala e del
mondo. In attesa dell’irruzione completa di Dio ( qui è tutti i
giorni!) nella vicenda umana. E della liberazione dell’Uomo…

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