Sfrecciano la
sera sul cielo di N’Djamena (la capitale del Ciad) i Mirage francesi diretti in Mali. Per bombardarne
il nord nella mani da mesi dei ribelli Tuareg e dein gruppi islamici. Sento
sulla testa i rumori di questi inquietanti marchingegni che seminano terrore e
morte nel Sahel. Dicono che vanno a combattere i terroristi. Ma i terroristi
sono sempre e soltanto gli altri ? O siamo anche noi con le multinazionali
che rubano tutto il possibile, i rifiuti tossici esportati, le armi prodotte e
vendute in Africa, il riscaldamento climatico provocato in gran parte dai nord
del mondo ? E poi sti aerei partono dalla base militare che ancora i
francesi hanno in Ciad dopo 50 anni di indipendenza. Ma quale?
La Francia é
in testa alla operazioni militari ma anche il Ciad e altri paesi africani hanno
inviato soldati per avanzare via terra. Anche l’Italia (che ripudia la guerra ??
art.11 della Costituzione) si vuole unire al gruppo. Apporto logistico? Sempre guerra é. Ennesima pazzia umana. Già
lo é la guerra di per sé, in più farla nel deserto.
Intanto più di
150.000 maliani cercano rifugio in altri paesi vicini. In fuga dalla guerra e
dalla loro terra. Mentre il vento freddo dell’Harmattan soffia forte nel
deserto. In Algeria hanno rapito 41 occidentali come rappresaglia e 2 sono già
morti. Non si preannunciano tempi tranquilli per gli stranieri nel Sahel.
La sera prima
di dormire guardo in sù, il cielo di N’Djamena. Mi chiedo quando noi
uomini e donne di questa umanità impareremo a condividere la terra come
fratelli e sorelle. Termino la giornata pensando ad Hassane, un giovane di 19
anni che viene ogni tanto a trovarmi e a conversare in arabo per darmi una
mano. Gratis. Fino a quando il muezzin intona la preghiera della sera. Allora mi
saluta e dice che deve rientrare a pregare con la famiglia. Lo guardo con
ammirazion e un amicizia agli albori.
Forse il
dialogo, l’incontro, l’amicizia, la fratellanza sono ancora possibili con i fratelli e sorelle musulmani.
Un nuovo mondo
allora é ancora possibile…partendo dal basso. Da Hassane. E dal Dio della vita
a cui chiedo ancora e sempre ostinatamente la pace fondata sulla giustizia.
Prima di chiudere occhio.
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